A volte capita di dover spiegare a un paziente quale sia la miglior anestesia per compiere un’operazione di ernia inguinale.
Quello di ernia inguinale è un intervento che si può fare utilizzando tre anestesie differenti: locale, spinale e generale.
Anestesia generale per l’operazione di ernia inguinale
Per procedere con l’anestesia generale occorre che sia il paziente a chiederla espressamente. Solitamente sono persone che esprimono una forte ansia per l’operazione e che preferiscono addormentarsi per risvegliarsi poi a intervento concluso. La complicazione classica è che al risveglio può presentarsi un po’ di nausea. Richiede comunque un ricovero più lungo rispetto alle altre.
L’ernia inguinale operata con anestesia spinale
L’anestesia spinale si sceglie per i pazienti un po’ sovrappeso, perché addormenta bene tutta la zona lombare fino ai piedi, in modo certo. L’unica complicanza, che capita raramente, è un po’ di cefalea che passa con la Tachipirina. In ogni caso è il tipo di anestesia preferibile e si usa nel 90% circa degli interventi di ernia inguinale.
Scegliere l’anestesia locale per l’operazione
L’anestesia locale riguarda solo la zona dell’operazione (parte dell’addome) e richiede una certa compliance del paziente a sopportare le varie punture che vengono fatte per “addormentare” la parte. Inoltre occorre che il paziente che abbia un certo autocontrollo perché durante l’intervento deve poter avvertire il chirurgo di un particolare punto dolente. Punto in cui il chirurgo dovrà iniettare un altro po’ di medicinale.
La cosa positiva di questa scelta è che una volta posizionato il cerotto post operatorio il paziente può scendere dal lettino e andare a casa, senza dover attendere il risveglio della zona operata.
Di solito si sceglie l’anestesia locale qualora per la spinale ci siano particolari complicazioni, come ad esempio mal di schiena o una scoliosi che non permette all’anestesista di entrare in sicurezza con l’ago.