L’ernia inguinale è la patologia più comune in chirurgia generale e colpisce, per circa il 90%, le persone di sesso maschile, e per il restante 10%, la popolazione di sesso femminile.
Che cos’è l’ernia inguinale
L’ernia inguinale è la fuoriuscita di un viscere addominale in direzione del canale inguinale. La sua origine è dovuta a un indebolimento della parete addominale, che può dipendere da numerosi fattori (ad esempio un eccesso di peso nel paziente, un intenso sforzo fisico, etc).
L’ernia si manifesta tipicamente con una tumefazione a livello dell’inguine, che produce fastidio, dolore e senso di pressione locale. La patologia non deve essere sottovalutata, perché è a rischio di “strozzatura” e può mettere in pericolo la vita del paziente.
Come si risolve l’ernia inguinale
L’ernia inguinale è una patologia che si risolve solo con l’intervento.
Se l’ernia è sintomatica è sconsigliabile pensare di affrontare il problema con mutande elastiche contenitive o altro. Questi possono essere provvedimenti solo temporanei in attesa dell’intervento.
L’operazione, che si effettua in day hospital, in questo caso necessita di anestesia regionale (spinale). Con questo intervento la parete addominale viene rinforzata con una rete in materiale biocompatibile (in genere in polipropilene).
Il termine tecnico per definire questa procedura è “Ernioplastica inguinale con protesi per via anteriore secondo Liechtenstein”, dal nome del chirurgo che ha ideato questa tecnica più di 20 anni fa.
Questo è l’intervento che pratico fin da quando è stato proposto, seguendo le indicazioni dell’allora primario della chirurgia di Imola dottor Piermarco Pavanello di cui ero assistente, perché lo ritengo risolutore ed estremamente sicuro, essendo le complicanze estremamente rare, con un rischio di recidiva inferiore all’1%. Nella mia carriera ho eseguito, fino ad ora, più di 500 procedure di questo tipo.
Come si svolge l’intervento di ernioplastica inguinale secondo Liechtenstein
L’intervento si può eseguire in anestesia locale, vale a dire iniettando l’anestetico solo nella zona dell’inguine dove si trova l’ernia, oppure in anestesia spinale, con iniezione di anestetico a livello della colonna vertebrale lombare e conseguente anestesia del corpo all’incirca dall’ombelico ai piedi.
Si procede eseguendo una piccola incisione di circa 7 cm nella regione inguinale.
Si ricerca l’ernia che viene poi eliminata, facendo rientrare i visceri nella loro sede naturale.
A questa manovra si fa seguire il rinforzo della parete muscolare, attraverso cui è fuoriuscita l’ernia stessa, con un rete sintetica di polipropilene, sagomata secondo l’esigenza, e fissata ai muscoli e ai tendini con alcuni punti di sutura.
L’intervento dura circa 30 minuti di tempo effettivo, e dopo qualche ora avviene la dimissione del paziente dopo l’opportuno controllo medico.